Su Youtube un canale dedicato a “Fuori di sé. Da Freud all’analisi del cyborg” di Augusto Iossa Fasano

Augusto Iossa Fasano e il suo saggio “Fuori di sé. Da Freud all’analisi del cyborg” sono ora presenti anche su Youtube.com, il prezioso servizio di condivisione video su Google. In 9 brevi interessanti video, l’autore illustra altrettanti importanti aspetti legati al volume appena distribuito nelle librerie tradizionali e on-line con la casa editrice ETS di Pisa. In particolare, lo psichiatra e analista Iossa Fasano approfondisce il target di lettori di riferimento del libro, l’obiettivo del saggio stesso di fornire un innovativo metodo di prevenzione e cura del disagio psichico in funzione della crescente mutazione cyborg che riguarda ogni giorno sempre più persone a seguito di interventi endoprotesici e device di vario tipo; poi ancora il prezioso nuovo strumento diagnostico messo a punto con il Centro di Ricerca Metandro per individuare forme di disagio proprio nei soggetti portatori di protesi o trapiantati. Non ultimi, gli importanti concetti di protesi, cyborg e cybrid, e sulla differenza tra identità protesica e configurazioni cibernetiche, quindi l’importanza di formare alla cura del cyborg attraverso l’identità protesica. I video sono comodamente consultabili al link...

Fuori di sé. Da Freud all’analisi del cyborg

I progressi ottenuti dalla medicina contemporanea (farmacologia, trapianti, fecondazione assistita, cura di tumori, cardiopatie e altre patologie gravi), pur pervenendo a interventi tecnicamente riusciti, provocano un’imprevedibile impennata della spinta autodistruttiva individuale. Dedicando particolare attenzione agli oggetti protesici che accompagnano ogni esistenza individuale, Fuori di sé – contributo alla teoria dell’oggetto esterno ispirato alle osservazioni dell’ultimo Freud sul concetto di AußenWelt (il Mondo esterno) e di Virginia Finzi Ghisi sulla nozione di protesi – analizza gli effetti dei componenti bionici salvavita proponendo un modello di cura, il Paradigma Bionico-Protesico, per trattare gli effetti stranianti delle terapie mediche e chirurgiche. L’impianto di dispositivi interni – realizzando il sogno del cyborg – genera il paradosso di una mutazione del corpo vissuta come alterazione patologica dell’identità psichica. Il lavoro sul formarsi di soggettività ibride permette di annettere l’agente esterno nel tessuto di ciascuna singolarità. Il soggetto si estende e si intende come composito e mutante: la sua posizione viene qui rivisitata alla luce di una trentennale esperienza clinica in psicoterapia, analisi e supervisione di operatori nei diversi campi dell’assistenza e della riabilitazione. La complessità di tali esperienze costituisce la premessa per un’evoluzione del processo di cura definitivamente affrancato da una concezione “internista”, appunto l’analisi del cyborg, descritta in vivo nel libro. Prossimamente anche nelle librerie, il volume è già ordinabile sul sito della casa editrice ETS al link...

PSICOANALISI IN VECCHIAIA: NEVROSI ATTUALI, NARCISISMO E TRANSFERT

Se c’è un momento della vita in cui è il caso di fare un’analisi, questo è la vecchiaia . Stefania Turillazzi Manfredi Trasformazione del trauma in senilità Nel primo Freud la tripartizione tra la nevrosi attuale, quella narcisistica e quella di transfert corrisponde a uno schema che risponde alle questioni di carattere etiologico e al campo disciplinare preposto alla cura . Piuttosto che alla sola nevrosi, è possibile riferire questa tripartizione anche alla vita del soggetto intesa come dimensione diacronica? Il nesso causale tra nevrosi e trauma sessuale infantile avvia la ricerca freudiana che si sposterà su altre epoche di vita e riformulerà la questione aprendo un campo clinico che produce incessante teoria. Il trauma richiama la sessualità come momento critico e come fonte energetica per il soggetto ed a sua volta la sessualità promuove il lavoro della teoria. La scoperta freudiana attiene – in modi e tassi diversi – a ciascuna delle quattro età della vita umana. In altri termini, c’è qualcosa di traumatico che, pur accadendo “nell’istante”, tuttavia, in quanto soggetto, posso regolare attraverso le funzioni dell’Io, pur tenendo presente (nella continuità) la storia delle relazioni con gli altri e con me stesso? Da vecchi l’Io è carico di storia a proposito dei rapporti con la realtà esterna e con l’Es, ma la letteratura metapsicologica e clinica si riferisce a esperienze di cura con soggetti giovani, mediamente al di sotto dei cinquanta anni d’età. Nella mia pratica medica e psicoanalitica ho ricevuto numerose domande di cura da soggetti avanti negli anni per i quali non era pensabile formulare né un’operazione riduzionista, né una estensiva della teoria psicoanalitica....

LA MEMORIA: DALLA RICERCA NEUROSCIENTIFICA ALLA PRATICA PSICOTERAPEUTICA

L’anno formativo si articola in incontri di studio condotti da A. Iossa Fasano con il contributo dei colleghi di Metandro e l’intervento di docenti esterni. Memoria e ricordo vengono esaminati in rapporto alla cura e alla cultura, attraverso un percorso che parte dall’antichità per giungere al mondo contemporaneo: una rivisitazione che introduce il terapeuta in formazione alla clinica dei soggetti a configurazione cyborg. Il concetto di attività mnestica viene riformulato: la memoria non va pensata solo come funzione cognitiva, ma diviene indicatore complessivo di lavoro psichico dalle epoche precoci alle età avanzate della vita. Alla dimensione del tempo e del sentimento (nostalgia, rimpianto, piacere della rievocazione) subentra il rapportarsi alla realtà esterna – spazio, luce, colore, corpo diventano parametro di riferimento per la cura. Per il soggetto il ricordare non è terapeutico di per sè, ciascuno deve trovare una propria posizione, nel reinventare l’identità lungo un orizzonte di ricerca e di dialogo. Esperienze psicopatologiche, fenomeni antropologici, il rappresentare artistico sono materiali utilizzabili nel confronto con l’oggetto e il metodo delle neuroscienze. L’operatore partecipante verrà coinvolto in un lavoro fortemente interattivo che si propone di assolvere ad una funzione di formazione sia al pensiero clinico, sia alle capacità assistenziali, sia alla propria condizione singolare e socio-culturale. ● 16 febbraio h 9-12 La memoria nelle quattro età della vita, funzioni esterne e strutture biologiche della psiche. L’invecchiamento come modello neuroscientifico e la scelta dello stile di vita. Neuroanatomia e neurofisiologia della memoria A. Gorini, La memoria. Una, nessuna, centomila 29 febbraio h 17,30-20,30 La mnemotecnica di Giordano Bruno e l’idea di spazio nel trattamento dell’adolescente: paradigmi di cura e parallelo con...

ESTASI, DEPERSONALIZZAZIONE E RAPPRESENTAZIONE DEL MOTO

MOVIMENTO E ACCOGLIMENTO NELL’ATTO ANALITICO L’istante è il paradosso del tempo fermo. Il mo(vi)mento racchiude la pretesa di isolare il flusso del divenire in una unità, scomposizione che è frutto dell’att(im)o analitico. Analista e ossessivo sono compagni di pensiero accomunati da uno stile simile. Massimo comun denominatore è la rappresentazione del moto. Ma non la rappresentazione mentale, quanto la condivisa presentazione sociale di quel movimento che caratterizza l’altro vivo, la città e la civiltà. Oppure analisi come possibile riconoscimento e accoglienza di quel moto che riprende e ridiviene possibile dopo una paralisi, anch’essa magnetico invischiamento di più attori, vivi e morti. Sorta di arco teso tra Zenone e i Futuristi. La ri-presentazione del moto si fonda sulla stasi. La possibilità erratica racchiude quella estatica da cui sorge e da cui viene riproposta[1]. La mente estatica[2] si apre con insistenza sui temi del movimento e dell’accoglimento-accettazione. Il capitolo Sulla spiaggia è pervaso da un obliquo osservare il moto ondoso: “Sguardo-mare (…) Tempo espanso. Non immobile ma come fluttuante in immobilità. (…) Le barriere sono l’orizzonte dell’agire. Piuttosto lasciar affluire, lasciar defluire, immergersi, nuotare nella corrente”. I riferimenti all’accoglimento-accettazione ne punteggiano l’incipit: “Anche per la scoperta freudiana fu così? Un’accettazione di qualcosa che veniva, in un certo senso, dall’esterno, dopo un estenuante brancolare? (…) ho accettato e direi quasi ascoltato ciò che mi veniva da non so dove. (…) Non meditazione né raccoglimento. Accoglimento. (…) Accettazione della posizione del corpo, del suo peso, di ogni singola giuntura. (…) Ma l’accoglimento non è simmetrico alla difesa. (…) L’insistenza sulle difese è sempre implicitamente, insistenza sull’offesa, sulla capacità di offendere. Collegamento del sistema...