Augusto Iossa Fasano, nato a Napoli nel 1957. Laureato in Medicina e specializzato in Psichiatria a Milano dove risiedo dal 1979 al 2007. Psicoanalista didatta, formatore e supervisore.
Ho lavorato per oltre 15 anni come psichiatra nelle strutture pubbliche, prima in Ospedale Psichiatrico, poi come responsabile di Servizi del Territorio e Centri di Riabilitazione.
Consulente della ASL Città di Milano e supervisore del Centro NAGA-HAR per richiedenti asilo politico e vittime di tortura. Dal 2007 supervisore della Comunità Alba di Bacco presso il NOA di Limbiate e di Comunità di Salute Mentale in Toscana.
Allievo di Sergio Finzi, membro dell’Associazione La Pratica Freudiana dove insegno al Seminario annuale dal 1989. Redattore della rivista Il piccolo Hans, componente del gruppo di lavoro Chaosmos.
Fondatore e coordinatore di Metandro, prima esperienza in Italia di cura integrata delle quatto età vita: bambini, adolescenti, adulti e anziani. Mi occupo di formazione di psicoanalisti e psicoterapeuti.
Autore di numerose pubblicazioni nel campo dell’art-terapia, clinica psicoanalitica dell’adolescenza, cinema, pittura del Seicento, etnopsichiatria, psicogeriatria e del rapporto psiche-cibernetica, con riferimento alla psicologia dei trapianti e degli innesti protesici.
Nel 2000 pubblico Soggettività e istituzioni, Pulsioni umane e strutture sociali nel cinema di Wiseman, in Paesaggi umani, il cinema di Frederick Wiseman, Filmmaker.
Ho curato il testo Ospitare e curare per Franco Angeli, sono autore di un saggio su Johannes Vermeer, Una casa pulita e ordinata e ho pubblicato Longevi Visionari, La pittura di Maria Callegaro Perozzo e l’arte contemporanea, Milano, Skira, 2006.
Ho scritto cinque capitoli di Scuola di follia, a cura di V. Lodolo per Armando editore, co-autore dello studio Il Disagio mentale negli insegnanti, 2008.
Nel luglio 2009 nel Trattato di Medicina estetica, Piccin editore, pubblico il capitolo “Logiche e procedure dela consulenza psichiatrico/psicologica in Medicina estetica”.
Ho elaborato il paradigma teorico e clinico del Cybrid, l’operazione di ibridazione del soggetto che recupera l’identità protesica a fronte della mutazione cyborg. Mutazione quasi sempre salvavita, ma psichicamente insostenibile.
Mi applico alla teoria della vista e della visione attraverso la pittura del Cinquecento e del Seicento, l’espressionismo astratto americano, il teatro (Anton Cechov e Samuel Beckett) e il cinema relativo alle protesi e ai cyborg.
Studioso dell’Antico Testamento, di archeologia delle città scomparse e urbanistica moderna, di topologia (in particolare di nodi), di astronomia e di mnemotecnica.